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Si tratta di casi limitati ed in pazienti
operati nel passato. Il fenomeno è limitato all’anno 2001, che, con lo stesso anno o nei primi mesi del 2002, la commercializzazione di lenti con caratteristiche tali da produrre calcificazioni o scoloramento è stata interrotta e le lenti in questione già prodotte con quelle caratteristiche sono state ritirate dal commercio. Il fenomeno sembra aver interessato principalmente due tipi di lenti intraoculari e precisamente: - lenti SC60 prodotte da Medical Developmental Research Inc. (USA) distribuite in Italia con vari nomi commerciali e numeri di modello: Suncoast (HA60-OUV), MDR (SC60-0), DGR (SC60B-OUV), CIRRUS (SC600-2). -
lenti intraoculari Hydroview H60M prodotte da
STORZ-Bausch & Lomb. La causa dell’opacizzazione è dovuta al
materiale di realizzo delle lentine intraoculari. Si tratta di difetti
di dispositivi e non vi è responsabilità del medico ma del
produttore di lenti intraoculari. L'opacizzazione sembra dovuta al deposito
sulla lente di particelle di silicone della guarnizione del
contenitore, questi depositi determinerebbero il deposito di calcio in
condizioni particolari dell'organismo e dell'occhio. Tutti
i pazienti che si sono sottoposti all’intervento di estrazione del
cristallino possono stare tranquilli : non vi è un pericolo di
perdita della vista.
Si
tratta semplicemente di verificare, in una modesta percentuale di casi
(è una probabilità che interessa solo 1 paziente su 1000 operati) se
la lente intraoculare impiantata presenta un’ anomala opacizzazione
e in questo caso intervenire sostituendo il cristallino artificiale.
Questa
sostituzione è uguale ad
uno dei passaggi che si esegue per l’intervento di cataratta e può
essere effettuato senza gravi disagi per i pazienti.
I primi segnali di un’anomalia possono
essere individuati dall’oculista mediante i controlli routinari e
prima che il paziente abbia delle menomazioni visive
importanti. |
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